18 maggio 2006

Nel vento

Nei rintocchi tesi del vento,
soffice
soffia la tua assenza
mentre le onde si infrangono gravi agli scogli
incastrati nel buio.
Ora i gabbiani ubriachi d’estate
Sembrano solo un ricordo,
ovattata, inadatto, confuso,
e c’è
sugli scogli
chi ripensa al tuo ridere ingenuo:
che nasceva dal nulla
e fioriva il frumento.
Quella piccola spiaggia
Ha ancora il tuo odore.
Qui la notte d’inverno
È una quiete segreta,
e sembra impossibile
che non esista più il tuo sapore nel mondo,
mentre c’è
sugli scogli,
chi ripensa ai tuoi pianti impazziti
da animale braccato
dentro grotte deserte.
I minuti si sgretolano
Come polvere in gola
E sai bene
Proprio tu
Che i giorni più inquieti
passati a soffrire
sono corde aggrovigliate
che strozzano il pianto
Ma un raggio inatteso di sole
su questi scogli deserti,
riporta alla mente il tuo volto,
e sembra un gabbiano, una voce.
Tu sappi
PER SEMPRE
che c’è chi ti ricorderà
con un sorriso.

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